Cecilia Dionisi
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Cecilia Dionisi, laureata in Legge, da giovanissima si è esercitata nel disegno e nelle tecniche pittoriche. Cultrice della Storia dell’Arte, ha frequentato ateliers di valenti maestri, tra cui quello della pittrice romana Milena Parlatoni, approdando ad un suo stile capace di coniugare l’osservazione e la minuziosità dei fioristi seicenteschi all’amore per il colore vibrato di un neoespressionismo riscritto in maniera cognitiva e simbolica insieme. La sua produzione fu segnalata nel 1993 dal periodico d’arte “Praxis Artistica” con queste parole:
Pittura dunque che non copia la vita ma la esplora, la trasfigura
e la riplasma secondo quelle tensioni universali che non hanno
il fragile destino delle tante mode.
Dopo il momento della figura umana e del paesaggio, sul quale l’ indugio è stato lungo ed appassionato, che le ha conferito padronanza segnica e colorica, la nuova dimensione del suo spazio reale e virtuale insieme, quello degli Angoli di giardino, è sentito come necessità di reperire una più intima misura del rapporto col “naturale”, oggi degradato e manomesso, e ricomporre le interne profonde emozioni che emanano dalla semplicità limpida di un poetico relazionato ancora alla sonorità del segno, alle vibrazioni degli oli e degli acrilici impastati nelle loro possibili tessiture. La figura umana è rimasta volutamente fuori ad attendere un recupero vissuto come probabilità od ipotesi da verificare. Così la natura, restituita al suo ruolo insostituibile di “mater”, è stata chiamata ad esprimere tutta la sua forza vitale: l’incorrotto suo fervore di bellezza.
Ma di recente l’artista ha sentito imperioso il richiamo figurativo: il bisogno di ricollocare all’interno di una natura naturans un suo elemento distintivo, colto nella evocatività della forme femminili, come suggestione compositiva delle forme. Non si tratta quindi di un ritorno nostalgico al segno figurativo di provenienza, ma la rilettura di un dato oggettivo recuperato all’interno di un profondo sentire panico. Come nel ciclo ancora inconcluso degli Angoli di giardino dove il “particolare” è misura della visione prospettica, in questo appena iniziato la figura umana accampa sempre nella dimensione dell’illimite naturale, tanto da confluire nel flusso vitale dell’universo e divenire così particula mundi.
Le sue opere fanno parte di collezioni private di numerose città italiane ed estere.
Dal 2003 tiene un corso di Pittura floreale su legno per adulti e di Disegno e Storia dell’Arte per bambini nell’ambito dei percorsi di ricerca “Libera…mente” organizzati dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Grottammare in collaborazione con l’Associazione “Sfumature” di cui fa parte.