Eloise Balia
Canto del colibrì, 2011, olio su tavola, cm 30×42
Eloise Balia è nata a Sant’ Antioco (CA) nel 1970
Nel 1988 si trasferisce in Germania , poi in Toscana a Firenze e Grosseto , da tre anni vive a Reggio Emilia , dove, nella sua casa /studio , ospita e conduce il Closlieu : L’Accademia del Girulì , una piccola classe dove viene promosso e divulgato il metodo Arno Stern ( essenzialmente un metodo che favorisce lo sviluppo della libertà espressiva ).
Molto giovane ( 11 anni ) inizia a dipingere come autodidatta dedicandosi con passione allo studio della pittura a olio e nel 1994 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze ottenendo la Lode nella sezione di pittura.
Nel 1994 partecipa alla fondazione del gruppo Pitturattiva – performance e arti visive. Con i Pitturattiva realizza vari murales e performance in occasione di eventi pubblici e privati , e partecipa a vari Festival d’arte di strada in Toscana , Veneto e Emilia Romagna . Il gruppo si scioglierà nel 2008
A Carrara , nel 2002 , partecipa al Wall Painting Festival , Affreschi di memoria assieme a Martin Kramer , Anna Stepankiewics , Monica Michalczewska , Marek Zajac, realizza un’affresco di 120 metri quadri , lungo Via San Piero e sulla facciata del palazzo che ospita la Tipografia Il Seme ( nell’ambito di un progetto europeo che prevedeva il recupero strutturale e la valorizzazione di luoghi di particolare interesse storico e sociale )
Muralista e affrescatrice apassionata , Eloise continua la sua attività portando la sua arte in Brasile , a Rio de Janeiro in Nuova Friburgo e in Amazzonia e in Italia a Reggio Emilia con un nuovo progetto che prevede il coinvolgimento di persone autoctone non necessariamente dedite normalmente all’attività pittorica .
Dotata di una personalità eclettica e intuitiva , la sua ricerca la porta ad approfondire varie tecniche tra quelle tradizionali , come l’affresco , l’olio e la tempera e all’ utilizzo frequente di supporti inusuali ( come per esempio la carta da telefax per l’ acquerello) , provenienti molto spesso dal riciclo di oggetti di uso quotidiano ( assi da stiro , sedute , tavoli , porte , sportelli e ancora carta da parati , sottovesti , calze , centrini … ) e alti materiali assemblati : legno , vetro , ferro , sassi…
Come ha giustamente scritto Riccardo Luccio nella presentazione per la mostra Dangereux :
La prima cosa che colpisce , di fronte a queste opere di Eloise Balia , è la straordinaria unitarietà della mostra , di fronte a un’ apparente assoluta disomogeneità di tecniche , materiali e stili …
Nelle opere di Eloise , il materiale su cui la creazione è eseguita , che sia legno , carta , tela , non è mai un semplice supporto , ma è parte integrante nel processo creativo .Non si ha mai, poniamo, una tempera su tavola , ma una tavola e tempera , perché la tavola è parte integrante della creazione , e quell’opera non potrebbe mai
pensarsi su un diverso supporto….