Roberto Mendicino
Vergine Sposa col Bambino, olio su tela, 60×80, 2016
Roberto Mendicino nasce a Cosenza, insegna lettere e vive attualmente a Cerisano (CS). A 15 anni inizia a dipingere ad olio e questa resterà la sua tecnica preferita. La sua formazione risale ai tempi del Liceo Artistico “U. Boccioni” di Cosenza, nonché al proseguimento degli studi universitari. Si laurea in lettere moderne ad indirizzo artistico presso l’Unical con una tesi sperimentale in Storia dell’architettura. La sua ricerca artistica si snoda attraverso lo studio della tecnica, intesa come forma di evoluzione del disegno stesso, dove il concetto del “disporre” è inteso dall’artista come possibilità di compenetrazione e sfida di ruoli. Attraverso la ricerca rivolta all’analisi dei fenomeni sociali contemporanei, sviluppa una visione di natura antropologica. Le sue opere si avvalgono di tecniche del disegno e di tutto ciò che riguarda la nomenclatura della pittura, partendo dalla semplice composizione di colori a tempera ed olio e svolgendo e sperimentando anche la tecnica del puntinismo con la produzione di varie serigrafie. La sua arte evolve verso una maggiore libertà nei dipinti ad olio, dove il tocco si espande ed il colore viene tanto rafforzato da far guadagnare ai dipinti forza e semplicità. Le opere sono ammantate di atmosfere oniriche dove i personaggi vengono immersi nella quiete della realtà rappresentata.
Alcune opere sono a carattere sacro tra cui la “Madonna di Porto” dove si celebra la bellezza del volto della Theotòkos, e soprattutto “Vergine Sposa col Bambino”, opera a cui l’autore è particolarmente legato e la cui iconografia risulta finora inesistente in Italia e in Europa: raffigurando la maternità della Madre di Gesù, il dipinto mette in rilievo la sponsalità divina di Maria: Maria è vergine-madre-sposa, in lei l’arcaico desiderio dell’incontro dell’umano con il divino diviene realtà laddove l’umanità incontra intimamente la divinità; la Vergine Maria è Madre di Dio e nel contempo è “sponsa Dei”, sposa di Dio. Dando alla Vergine il volto della propria madre terrena, che non c’è più, il pittore cerca di riscattare la precaria umanità servendosi di Colei che della Vita è divenuta eternamente madre.
Diverse le opere ambientate in scene che rimandano ad una visione metafisica nella rappresentazione di maschere e personaggi apparentemente passivi, ma che diventano protagonisti della vita pur circondati dal deserto dell’indifferenza o della “inutilità”: un grido silenzioso di piccoli uomini contro le violenze dell’esistenza.
Negli ultimi anni, di fondamentale importanza rimane l’evoluzione di uno stile proprio, riconoscibile attraverso opere quali “Maschera nel deserto”, “Attesa”, “Pier delle Vigne”, “Vergine Sposa col Bambino”, “Il portatore”, “Uomo che guarda”, “I deserti dell’anima”, “La solitudine dell’opposto”, “La scena oltre”.
Per le importanti attività che ha svolto e svolge nel campo della cultura e dell’arte, la commissione speciale di Spoleto Art Festival ha valutato positivamente il suo curriculum e la sua carriera conferendogli, il 9 luglio 2016, il prestigioso Premio Internazionale Festival Art di Spoleto. A seguito della premiazione, l’artista è stato presente, con il dipinto “Pier delle Vigne”, in varie mostre e manifestazioni culturali a Spoleto e nelle principali città d’arte italiane.
L’artista è stato ancora insignito di altri numerosi e meritevoli riconoscimenti tra cui il 1° posto per tre anni consecutivi al “Borgia Film Festival” nella sezione pittura (2015, 2016 e 2017).
Il 7 maggio 2016 ha inaugurato la mostra personale “Maschere nel deserto” organizzata dall’associazione “Contaminatori di positività” presso Palazzo Sersale a Cerisano (Cs) ottenendo un notevole successo di pubblico e di critica.
Dall’8 al 20 marzo 2017 presso la sala “Giacomantonio” della Biblioteca Nazionale di Cosenza ha avuto luogo, con grande successo, la mostra personale “I deserti dell’anima”. In occasione di questo evento, l’artista ha donato alla Biblioteca l’opera “Maschera nel deserto”.
Il 1 luglio 2017, presso l’antico Teatro Romano di Lecce, ha ricevuto l’ambito premio internazionale d’arte “Diego Velázquez” per le importanti attività artistiche. Unitamente al premio, gli è stato conferito il prestigioso titolo onorifico di “Maestro Accademico Onorario” dall’Accademia Italia in Arte nel Mondo e dal Comitato Scientifico d’Onore dedicato ai Pittori, agli Scultori, agli Uomini della Scienza e della Cultura di tutto il mondo. A motivo di tale riconoscimento, l’artista ha presentato l’opera “I deserti dell’anima” nella Mostra “Arte del Levante” presso l’Antica Galleria d’Arte “Maccagnani” di Lecce (dal 3 al 10 luglio 2017).
Ha partecipato al II Festival Internazionale del Déod’Art di Saint Dié Des Vosges presso Espace Francois Mitterrand, salle d’Ormont – Strasburgo (Fr). Il Festival, ideato e proposto dall’artista francese Olivier Hodapp, è stato in programma da venerdì 21 a domenica 23 luglio 2017, e ha radunato più di duecento artisti provenienti da ogni parte d’Europa entrando nella storia dell’umanità come il Festival più grande dell’Arte contemporanea Europea.
Il 16 dicembre 2017, presso il Teatro “G. Paisiello” di Lecce, ha ricevuto il premio internazionale d’arte intitolato “I Guerrieri di Riace” direttamente collegato al premio internazionale per i diritti umani “Victor Hugo”. Unitamente al premio, il Senato Accademico Onorario gli ha riservato tre importanti “Nomination” incise su una pregiata pergamena personalizzata, corredata della motivazione dei componenti della commissione. A motivo di tale riconoscimento, l’artista ha presentato l’opera “La solitudine dell’opposto” nella mostra collettiva presso la Sala Espositiva del Grand Hotel President di Lecce (dal 14 al 17 dicembre 2017).
Il 7 aprile 2018, presso il Museo del Presente di Rende (Cs) gli è stato conferito il “Premio GALARTE” sotto il patrocinio del Senato della Repubblica e del Ministero per i beni e le attività culturali, dedicato ai “Pittori, agli Scultori, agli Uomini della Scienza e della Cultura di tutto il mondo”. In occasione del premio l’artista è stato presente nella collettiva dello stesso Museo con l’opera “Uomo che guarda” dal 7 al 22 aprile 2018.
Ha esposto presso palazzo Luparini a Spoleto nell’ambito della Rassegna “Festival Art”, su invito della baronessa Soares e inoltre ha collaborato insieme ad altri pittori italiani alla realizzazione del pannello raffigurante “L’entrata a Cosenza di Roberto il Guiscardo” sotto la guida dell’artista inglese Richard Whincop ed in collaborazione con altri artisti internazionali.
Sarà insignito di due importanti riconoscimenti internazionali, il 30 giugno a Lecce e il 7 luglio a Spoleto, “per le attività che svolge nel campo della cultura e dell’arte”. Le commissioni designate conferiranno il premio “Julius Caesar” unitamente al titolo di “Maestro Accademico Onorario” nella manifestazione che si terrà a Lecce, dove verrà inoltre proiettato l’ultimo lavoro dell’Artista, “La scena oltre”; a seguire, Palazzo Mauri di Spoleto vedrà il Maestro insignito del “Premio Festival Art 2018” nel contesto del Festival dei Due Mondi. In entrambe le occasioni sarà possibile ammirare le opere in concomitanza dell’evento: il dipinto “Uomo che guarda” resterà esposto a Lecce dal 25 al 30 giugno presso l’Antica Galleria di Arte “Maccagnani”. L’opera “Vergine Sposa col Bambino” sarà esposta a Spoleto e in seguito parteciperà alla mostra internazionale itinerante che toccherà diverse città, tra cui Siena, Perugia, Milano e Roma.